E' doveroso premettere che l'ingresso nelle gallerie e la ricerca di minerali nel sito e' attualmente vietata, anche nelle discariche esterne. Le informazioni in seguito fornite hanno quindi unicamente un carattere descrittivo, didattico e storico.  Inoltre, la ricerca di minerali e' regolata in Piemonte da una legge regionale, alle quale e' scrupolosamente necessario attenersi !

Oggi le visite al geoparco del sito minerario sono possibili grazie ad iniziative del Comune di Traversella, al quale ci si puo' rivolgere per ottenere ulteriori informazioni.

Per accedere al complesso (situato nella Val Chiusella), partendo da Ivrea,  si imbocca la provinciale verso Castellamonte arrivando in località Bettolino (frazione di Castellamonte) e deviando poi sulla destra per Baldissero Canavese.  Bisogna quindi proseguire per Vico Canavese, passando da Drusacco e poi  verso Traversella.

                        

Queste coltivazioni sono antiche quanto quelle di Brosso, infatti già nel tempo feudale questo giacimento veniva coltivato dalle famiglie locali. Ogni famiglia aveva il suo "croso" (buco dal quale estraevano il minerale).

! Curiosità storica: se il figlio maschio sposava una ragazza non del paese perdeva il diritto di escavazione.

A trasportare il minerale erano solitamente le donne e i ragazzi, che con enorme fatica lo portavano fuori dai "crosi" per ammucchiarlo nel piazzale.
L'escavazione divenne con il tempo indiscriminata e vi furono così parecchi crolli con la conseguente perdita di vite umane. 
Questo fece si che le escavazioni venissero successivamente regolamentate eliminando così anche i continui diverbi tra famiglie, a volte anche sanguinosi, per lo sconfinamento in miniera. 
Il ferro estratto serviva principalmente per la costruzione di arnesi agricoli e ceppi per ruote dei carri.

! Curiosità storica: questo ferro veniva anche utilizzato per la costruzione dei "mortaretti", una sorta di ceppi in ghisa con un buco centrale e un piccolo forellino al lato della base. Veniva riempito di polvere nera e innescato con la fiamma facendo così esplodere la carica. Servivano nelle feste e generalmente si facevano brillare le cariche dalla sommità del campanile.

Con l'andar del tempo le piccole imprese legate all'attivita' mineraria scomparvero, anche perche' il minerale in media profondità era diventato scarso e non riusciva più a soddisfare le esigenze della popolazione.
La miniera di Traversella ritorno' alla ribalta con la gestione Fiat, durante l'ultima guerra. 

 

Si scavarono nuovi livelli e si ampliò il tunnel del Livello 779 Anglosarda dove esistevano alcune coltivazioni chiamate Bertolino e si costruì il grande ascensore alto circa cento metri che portava il materiale fino al livello 890 sul piazzale Bracco Giorgio, da dove veniva inviato al frantoio e alle separatrici magnetiche.  In questo modo si poterono ampliare tutti i vari livelli (cinque in tutto più un livello superiore denominato 913 che non era servito dall'ascensore).
La chiusura di queste miniere determinò un impoverimento storico della zona.
La figura del minatore scomparve quasi del tutto nel Canavese, ma e' restato nella gente di queste valli un grande rispetto per quel periodo che diede inizio alla grande industrializzazione e a tutto il suo indotto.

Questa miniera è piuttosto complessa pertanto sarà utile cominciare dal livello più basso per risalirne idealmente dall' interno i livelli superiori.

 

Questo livello comincia dall'ingresso principale. Entrando nella lunghissima galleria e proseguendo verso nord, sulla sinistra scorre il canale di scolo della miniera e la galleria è molto ampia e ben sagomata. Giunti a circa un terzo della sua lunghezza, sulla destra vi è una traversa che continua parallela alla galleria principale, mentre sulla sinistra si apre la prima coltivazione Bertolino.
Questa coltivazione non presenta più mineralizzazione perché è servita da ripiena per il materiale di scarto; sono stati trovati rari esemplari di magnetite sfuggiti durante lo scarico dello sterile.


        

In questo punto sono presenti centinature in ferro , poichè qui la galleria attraversa una faglia con fratture.
Proseguendo per la galleria principale e arrivati a due terzi del percorso si giunge alla base degli ascensori; girando a destra e tornando indietro di circa quaranta metri si può osservare la tromba dell'ascensore, da dove precipita una massa d'acqua proveniente dai livelli superiori, la maggior parte dal livello 826.

Lasciati gli ascensori e ritornando idealmente  nella galleria principale, possiamo trovare sulla sinistra altre coltivazioni Bertolino.  Anche queste sono servite da ripiena e pertanto non risultano ritrovamenti interessanti.

Proseguendo oltre, la galleria si fa leggermente più stretta e più bassa .

Arrivati appena oltre questo punto, sulla destra si aprono diverse traverse mentre la galleria principale prosegue ancora per circa sessanta metri, per poi arrestarsi.  Sulla destra si aprono ancora traverse, una di queste dopo qualche deviazione, arriva alla base delle scale che portano al livello 826
Arrivati alla sommità di questo pozzo ci si trova nel livello 826

Da qui parte una galleria, sulla destra della quale si apre verso l'alto una enorme coltivazione, con mineralizzazione di quarzo, dove sono stati trovati bellissimi geodini di quarzo ialino formati da piccolissimi aghi spesso associati ad ankerite e dolomite. Costeggiando questa coltivazione sulla sinistra, sono presenti sulle pareti molte fratture contenenti geodi di media e piccola grandezza.  Come vedremo in seguito, sulla parte alta di questa coltivazione vi è l'accesso per la salita al livello superiore( 860 Bertolino).
Tornando nella galleria precedente e seguendo diverse deviazioni , si sbuca nella traversa principale,  in cui vi e' l'attraversamento di un pozzo comunicante con il Livello 779. 

 


 

Proseguendo per circa cinquanta metri questo tunnel, si incontra una piccola traversa che porta agli ascensori.
Tornando nel ramo principale e continuando verso sud,  la galleria è scavata interamente nello sterile (diorite), e dopo circa un'ottantina di metri sulla destra vi è una riservetta (nicchia che serviva da deposito per gli esplosivi).Proseguendo, la galleria diventa parzialmente allagata (acqua proveniente dal livello 860 Bertolino). Continuando, sulla destra si apre una piccola traversa, che termina al fondo con una piccola coltivazione; in questo luogo e' presente un geode contenente la famosa galena di Traversella.

Poco prima di arrivare a questa piccola coltivazione c'è un pozzo verso l'alto, praticamente inaccessibile nel quale si puo' notare una piccola colata di malachite. Proseguendo oltre, la galleria si restringe passando per una faglia talcosa. Centine in ferro deformate dalla pressione della roccia dimostrano la pericolosita' di questa zona. In questo punto sono stati ritrovati bellissimi cristalli di scheelite.

Proseguendo, troviamo una tubatura in plastica che serve a far defluire l'acqua da questa zona di frana e, dopo circa cinquanta metri sulla sinistra, lo sbocco di un pozzo. Nelle macerie a terra sono state trovate bellissime piastrine di dolomite associata ad ankerite arancione.   Giunti al fondo della galleria, si profila verso l'alto un pozzo sulla sinistra una traversa chiusa e sulla destra una traversa a ribasso dove si incanala l'acqua del ruscelletto. Questo è l'ultimo tratto del ribasso Montgenet.  Proprio alla confluenza di queste diramazioni vi è una zona di slittamento , dove sono stati trovati bellissimi cristalli di apofillite trasparentissimi.

Risalendo il pozzo verso l'alto si entra in una vecchia zona a quota 840 (intermedia), sotto la frana del Riondello naturalmente riscavata e denominata cava grande nuova.


  


Sulla sinistra dell'uscita del pozzo sono stati rinvenuti bellissimi cristalli di quarzo associati a pirite lucentissima .

Proseguendo e mantenendo la galleria principale, si giunge a una lunga traversa sulla sinistra. Ancora avanti, si giunge ad un piccolo laghetto sulla destra del quale sale un piano inclinato ripido  al termine del quale ci si trova a quota 870 dietro le uscite Bracco Giorgio denominate A-B-C.  

In questa zona e in quella precedente sono stati trovati grandi cristalli di pirite con parvenza ramata e molto fragili .  Tornando al punto iniziale esplorando il tragitto questa volta verso nord, seguendo sempre la galleria principale dopo una trentina di metri sulla destra si incontra una traversa che ritorna indietro.

Proprio in questo punto, nella parete divisoria delle due gallerie, si è aperto un geode di dimensioni notevoli dal quale sono usciti dei pezzi veramente spettacolari: noduli di marcasite grandi quanto un palmo di mano, galena lucentissima, campioni con associati calcite, pirite, dolomite, quarzo, ankerite

 

Proseguendo per la galleria principale, si giunge alla Seconda Massa Ferriere ( la Prima Massa Ferriere è quasi invisibile a causa di frane). Questa zona non e' nota per grandi mineralizzazioni.  Qui parte un pozzo verso il basso che scende  direttamente al Livello 779.

Si giunge ad un bivio che in ambedue le direzioni riconduce alla galleria principale ( siamo giunti alla Terza Massa Ferriere), dove sono stati trovati bei cristalli di magnetite e qualche geode di quarzo. In fondo a questo ramo vi e' la Quarta Massa Ferriere e verso il fondo ci sono parecchie le traverse, perlopiu' cieche, ma una di esse offre la possibilità di risalita. Proprio in questa risalita che termina con un pozzo che raggiunge il livello 860, sono state ritrovate placche di incomparabile bellezza con quarzo, pirite, dolomite, ankerite e altri minerali accessori non catalogati. Il livello 826 è senza dubbio il più lungo di tutto il Complesso, e forse il più ricco di mineralizzazioni.


Ritornando alla sommità delle scale, piegando a destra coma gia detto nella coltivazione quarzifera, percorriamo idealmente quest'ultima fino alla sua sommità. Un pozzo di scarico indica la strada per raggiungere il livello 860. 


Alla sommità del pozzo ci si ritrova subito in una grande coltivazione; seguendo il piccolo sentiero che circonda una vasta depressione, si giunge a una galleria seguendo la quale ci si giunge in una traversa con direzione nord e sud,  un po' scostata verso l'interno della montagna ma parallela a quella percorsa precedentemente al livello 826.


     

Verra' descritto per primo il percorso in direzione sud, dove si puo' notare sulla sinistra un pozzo in salita, che conduce al livello 890.  Poco oltre questo pozzo una frana della galleria  impedisce il passaggio; se non vi fosse questo intoppo si giungerebbe agli ascensori.   Sulla destra vi e' muro a mattoni che era un'altra riservetta per l'esplosivo.
Torniamo virtualmente indietro al punto di partenza, dirigendoci a Nord.   Il percorso è totalmente cosparso di piccole zone di frana e la prima che si incontra è talcosa ( qui si sono ritrovati alcuni cristalli di scheelite).  Proseguendo, si giunge all'attraversamento di un pozzo verso il basso. La galleria prosegue con alcune piccole traverse cieche, fino a raggiungere un ponticello  che attraversa un pozzo che porta direttamente al livello 826.  Appena prima di questo ponticello sulla destra vi è una piccola rientranza dalla quale si accedeva a una coltivazione ricolma di ripiena, entrati nella quale e  verso la sua sommità, vi è un muro di contenimento. In questo punto sono stati ritrovati cristalli di scheelite molto belli e di notevoli dimensioni.  Da questo punto proseguendo si trova la strada completamente sbarrata e inaccessibile ( siamo anche qui alla Quarta Massa Ferriere). 
Tornando nuovamente indietro, vi e' il pozzo per il quale si accede al livello 890.  Esso è abbastanza ripido e termina con un basamento che ancorava l'argano per il carrello 



Iniziamo con la direzione sud.  Questa galleria è stata scavata sotto la direzione Bertolino ed è quasi  rettilinea. A circa un terzo del suo percorso, sulla sinistra si puo' notare una coltivazione; anche in questo luogo sono stati ritrovati piccoli cristalli di scheelite e siderite associata a calcite a dente di squalo, e altri minerali accessori .
Poco oltre questa coltivazione sulla sinistra vi è l'apertura di un pozzo che scende verticalmente al Livello 860.  Proseguendo si arriva dietro all'uscita che accede al piazzale Bracco Giorgio.  Tornando al punto di partenza, esploriamo verso Nord.
In questo tratto durante un alluvione il torrente Bersella era penetrato in miniera facendo crollare il pavimento. Proseguendo si raggiungono una serie di piccole coltivazioni non mineralizzate e di scarso interesse. In fondo a una di queste, risalendo una piccola ripiena, vi è un pozzo che accede al livello 913.  
Questo Livello non è di interesse mineralologico, se si esclude il ritrovamento di pirite a piccoli cristalli lucentissima. Questo livello era anche raggiungibile dal bosco sovrastante il Piazzale Bracco Giorgio, tramite una piccola galleria centinata per un tratto a lose di diorite.



  Si ringrazia  Enzo Jon per la gentile fornitura del materiale utilizzato per la realizzazione di questo articolo, come le fotografie, le mappe, e la descrizione delle miniere.